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WHAT WE LEFT UNFINISHED – Archivi Afgani | Open Lecture di Mariam Ghani | Mercoledì 12 giugno 2019, ore 17.00 in Aula C0.2

Posted in Senza categoria by NABA Painting and Visual Arts on 12/06/2019

 

 

Mercoledì 12 giugno 2019, ore 17.00 in Aula C0.2

NABA, Nuova Accademia Di Belle Arti,

Via Darwin 20, Milano

 

 

WHAT WE LEFT UNFINISHED

Archivi Afgani

 

Open Lecture di Mariam Ghani

 

 

 

 

 

 

NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano è lieta di annunciare una open lecture di Mariam Ghani, artista, scrittrice e filmmaker di origine americana e afghana introdotta da Marco Scotini (Direttore del dipartimento di Arti Visive, NABA) e moderata da Andris Brinkmanis (Course Leader, BA Painting and Visual Arts, NABA). Il tema dell’Archivio, dopo gli incontri con Shubigi Rao, Simon Wachsmuth e Paulo Bruscky ritorna con gli archivi afgani di Mariam Ghani.

 

Conosciuta a livello internazionale per il carattere multidisciplinare della sua ricerca, dove realtà e fiction si intrecciano, Ghani usa l’arte come strumento di indagine e denuncia. Attraverso diverse modalità linguistiche – video, film, materiali d’archivio, “lectures” e performance – attraversa le urgenze socio-politiche su scala globale a partire da temporalità, spazi e narrazioni in cui le strutture sociali, politiche e culturali assumono forme visibili e tangibili.

Interessata a investigare la ricostruzione del passato nel presente (memoria) e il presente proiettato nel futuro, Ghani nei suoi lavori spesso sovrappone le narrative storiche alle dimensioni private e pubbliche, l’immaginario e il reale, attraverso materiali d’archivio e tracce documentali, fiction e storie speculative create intorno ai frammenti di luoghi concreti. Una pratica artistica che si sviluppa lungo alcune direzioni di ricerca: le zone di confine, le terre di nessuno, le traduzioni, le transizioni e gli scollamenti in cui le culture si intrecciano; insieme ai dispositivi di sicurezza, gli archivi, le architetture della democrazia e gli immaginari nazionali; infine le intersezioni tra guerra, trauma, memoria, identità, migrazione, lingua e perdita.

 

Nata in esilio, Ghani riscopre il suo paese d’origine solo a partire dal 2002, dedicandogli numerosi lavori, da Kabul Reconstructions (2002) fino a Brief History of Collapses presentato a dOCUMENTA (13) nel 2012, che riflettono la sua complessa relazione con l’Afghanistan, intima ed estranea, afghana e straniera al tempo stesso.

 

Il suo intervento in NABA sarà strutturato a partire dall’ultimo lavoro filmico What We Left Unfinished. Quest’opera corale racconta l’incredibile storia di cinque lungometraggi mai finiti, risalenti all’epoca Comunista in Afghanistan tra il 1978-1991.

Ghani usa il materiale trovato per ricostruire la storia dimenticata e cancellata di un’epoca, ritornando in alcuni dei luoghi del suo paese dove sono stati girati i filmati originali, facendo le interviste a registi, attori e membri del set. Questo collage cinematografico non lascia emergere soltanto una riflessione sull’epoca Comunista e il pericoloso lavoro di questi cineasti, ma anche la convinzione che i film, ancora oggi, potrebbero salvare l’Afghanistan dalle divisioni conflittuali del presente.

All’epoca della produzione – e nonostante le interferenze del governo, gli avvertimenti della censura, le scarse risorse, l’opposizione armata e le quasi continue minacce di arresto, persino di morte – i cineasti coinvolti hanno continuato a girare film sovversivi, con l’intento di raccontare la verità sulla vita. Quel che accomuna tutti e cinque gli estratti selezionati e raccolti da Ghani – The April Revolution (1978), Downfall (1987), The Black Diamond (1989), Wrong Way (1990) e Agent (1991) – è il fatto che dopo aver completato il girato, sono stati vietati dallo Stato o abbandonati dai registi stessi. Queste pellicole mai editate, sono sfuggite al taglio finale della censura. E mentre tutti i cinque sono film di finzione, ciascuno registra alcuni aspetti significativi del periodo e la loro traccia nel reale.

 

 

Mariam Ghani. Nata nel 1978 a New York, è un’artista, scrittrice e regista. Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali e proiettato i suoi lavori al Guggenheim, MoMA, Met Breuer e Queens Museum di New York, alla National Gallery di Washington, Saint Louis Art Museum, Indianapolis Museum of Art, CCCB di Barcellona, ai Festival del cinema CPH DOX e Rotterdam, partecipato alle Biennali di Sharjah, Liverpool, Yinchuan, Dhaka Art Summit e Documenta 13 a Kabul e Kassel, tra gli altri. Alcuni dei suoi testi sono stati pubblicati in riviste come: e-Flux, Frieze, Foreign Policy e Triple Canopy e sono inclusi nei readers come Assuming Boycott: Resistance, Agency and Cultural Production, Critical Writing Ensembles, Dissonant Archives, Social Medium: Artists Writing 2000-2015, e Utopian Pulse: Flares in the Darkroom.

Mariam Ghani ha ricevuto numerosi premi, assegni di ricerca e residenze d’artista, tra i più recenti possiamo ricordare quelli di New York State Council on the Arts, the Doha Film Institute, Creative Capital, the 18th Street Arts Center a Los Angeles, The Schell Center for International Human Rights al Yale Law e The Center for Constitutional Rights.

 

L’artista è nota anche per i suoi progetti di lunga durata, strutturati intorno a luoghi, idee, istituzioni e problemi specifici. Questi includono: il lavoro critico e curatoriale, nonché quello conservativo e creativo con l’archivio cinematografico nazionale Afghan Films, dal 2012, sviluppato con il supporto del collettivo di media archiviazione Pad.ma e numerose istituzioni artistiche internazionali; le serie di video e lavori performativi Performed Places, sviluppati a partire dal 2006, in collaborazione con la coreografa Erin Ellen Kelly e il compositore Qasim Naqvi; l’archivio sperimentale/piattaforma di discussione Index of the Disappeared (un resoconto sulla detenzione di immigrati negli Stati Uniti dopo l’11 settembre), creato con l’artista Chitra Ganesh nel 2004, successivamente diventato un veicolo per collaborare con altri attivisti, archivisti, artisti, giornalisti, avvocati e studiosi.

 

Il primo lungometraggio di Ghani, il documentario What We Left Unfinished, è stato recentemente presentato alla Berlinale del 2019.  Durante la primavera del 2019, Ghani è stata visiting scholar del Center for the Humanities presso il Graduate Center, CUNY e fellow presso la New York Public Library. Ghani fa parte della faculty del dipartimento di Film e Video al Bennington College.

Oltre al suo lavoro artistico e di ricerca, Ghani lavora come giornalista. Fa parte del Gulf Labor Working Group, il gruppo quale ha cercato di difendere i diritti dei lavoratori coinvolti nella costruzione dei musei ad Abu Dhabi.

 

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